HAEMOTRONIC s.p.a.
Ricostruzione di comparto industriale danneggiato da sisma
ESIGENZA PRODUTTIVA ED IMMAGINE
Il progetto degli stabilimenti di Haemotronic nasce dall’esigenza di coniugare all’interno dei volumi tutte le necessità produttive e lavorative richieste nel rispetto di una composizione esteticamente chiara, equilibrata e piacevole per l’osservatore, che sta all’esterno, e per il lavoratore o gli ospiti, che vivono gli spazi interni. La costruzione dell’immagine esteriore dei fabbricati è dettata dalla volontà progettuale di evidenziare il ruolo di Haemotronic nella realtà produttiva territoriale in una situazione di marketing dove l’immagine del prodotto è data anche dal luogo da cui il prodotto stesso proviene.
LA MACCHINA PRODUTTIVA
L’importante altezza dei fabbricati è stata dettata dalla volontà di costruire una perfetta “macchina produttiva” che prevede al piano terra le aree destinate a camere bianche, un vano tecnico, che ospita il complesso apparato impiantistico a servizio delle camere stesse e, in sommità, un locale UTA che assume il ruolo di cuore pulsante dell’intera macchina. Pertanto la “macchina produttiva” ha una stratificazione in senso verticale che ha apportato alla costituzione di volumi alti ed importanti.
FORMA E FUNZIONE
L’approccio architettonico è stato quello di modellare i corpi edilizi, evitando la banalità del semplice “scatolone”, dando forma ad edifici articolati e proporzionati e capaci di offrire all’osservatore esterno una chiara lettura funzionale. Per stemperare l’eccessivo sviluppo in altezza dei corpi edilizi si è proposta una tripartizione orizzontale giocata su diversi temi: cromatico, grafico e materico tramite le fughe dei pannelli e volumetrica, con l’inserimento di un importante corpo aggettante in facciata “cannocchiale”. Si viene così a riproporre lo schema classico architettonico di basamento, alzato e attico. In questo modo, oltre a rendere più armonioso ed articolato il volume che si è venuto a creare per necessità produttive, viene fornita una lettura funzionale dell’edificio ed un linguaggio chiaro tra interno ed esterno: è possibile distinguere una fascia produttiva al piano terra e una fascia direzionale ed amministrativa al piano primo. Per rendere visibile e facilmente individuabile l’ingresso dell’edificio è stata inserita nella fascia basamentale un’ampia specchiatura vetrata che connota internamente la reception.
IL CANNOCCHIALE
La fascia centrale emerge come la parte più elaborata destinata ad ospitare le funzioni direzionali ed amministrative ed è caratterizzata da un ampio corpo scatolare in aggetto che corre su tutta la facciata trattato con cromie chiare, in modo da staccarsi visivamente e concettualmente dal basamento. Il cannocchiale entra nell’edificio attraverso un imbotte interno inclinato che si traduce in apertura e prospettiva per gli occupanti interni, al tempo stesso risponde ai seguenti criteri di fruibilità: protezione dalle intemperie degli accessi al piano terra ed elemento di filtro e controllo di entrata della luce naturale al piano primo, aspetto particolarmente importante visto l’affaccio a sud.
COMFORT
Tutta la progettazione degli spazi interni è stata studiata pensando alla costruzione di un ambiente piacevole per gli occupanti tenendo in considerazione gli elementi di benessere psicofisico quali: percezione dell’ambiente esterno e del trascorrere del tempo (variabilità stagionale e quotidiana), ingresso della luce naturale e possibilità di controllo della stessa attraverso schermature. L’ingresso sul fronte sud si configura come un doppio volume che accoglie, anticipa e avvicina ciò che si sviluppa al livello superiore: dentro al corpo edilizio le necessità funzionali, di benessere e di rappresentanza si dispongono appropriandosi degli spazi e creando volumi ed ambienti che danno sensazioni e percezioni differenti in base alle attività svolte.
Il piano primo, destinato a funzioni direzionali ed amministrative, si apre verso l’esterno attraverso l’enfasi suggerita dal cannocchiale e dalla finestra a nastro che corre sul fronte a quota del pavimento interno e taglia orizzontalmente l’intera facciata, stemperando la pesantezza delle struttura e del volume, consentendo una grande illuminazione degli ambienti interni ed un contatto più diretto con l’esterno. La finestra a nastro è “taglio” per l’edificio e “macchina per vedere” o “cornice” che permette di inquadrare l’esterno agli occupanti degli uffici. Gli occhi di chi sta dentro sono stati presi come punti di partenza per pensare al dimensionamento della finestra a nastro: gli occupanti degli uffici e delle sale riunioni sono per la maggior parte del tempo seduti, l’assenza del bancale permette di percepire, anche da seduto, l’ambiente esterno nella sua globalità senza impedimenti e barriere che si configurano come elementi percettivamente sgradevoli quando si inseriscono nel campo visivo.
PRESTAZIONI SVOLTE DALLO STUDIO OFFICINA D’ARCHITETTURA:
• progettazione architettonica
• redazione di Permesso di Costruire Convenzionato
• direzione lavori architettonica e degli impianti
• coordinamento tecnico
• coordinamento della sicurezza di cantiere in fase di progettazione ed esecuzione
IMPORTO
11.860.056,95 €
LUOGO
Mirandola (MO)
PERIODO
2012
STATO
Collaudato